lunedì 6 febbraio 2017

Una nuova vita

Nell'ottobre del 2010 morì improvvisamente Lucky, il mio piccolo maltese con il quale ero cresciuta. Per tutta la famiglia fu un dolore immenso, insopportabile. Nel gennaio del 2011 io e mia sorella decidemmo di recarci in un canile per cercare un altro cucciolo che potesse riempire la nostra casa ormai così vuota.
Arrivate in canile trovammo 8 splendidi cuccioli insieme alla loro mamma. Erano tutti bellissimi e tremendamente dolci. Non sapendo quale prendere, scegliemmo la prima che ci venne incontro per farsi coccolare. Aspettammo con ansia che passassero i primi 60 giorni per poi separarla dalla mamma e dai fratellini e accoglierla in casa con noi.
Da quel giorno sono passati ben 5 anni, ormai lei è la regina di casa e tutti nutriamo un amore profondo per lei.

Ad ottobre 2015 andai a convivere con il mio ragazzo, i miei genitori mi supplicarono di lasciare a loro Kira, perché per loro è una terza figlia.
Nonostante cambiai casa lei stava spesso con me, e tuttora non passiamo più di 3 giorni senza vederci. Ero decisa a non prendere altri cani, non ero pronta a dedicarmi completamente ad un cucciolo, avevo bisogno di vivere tranquillamente senza dover rendere conto a nessuno.
Passò così un anno, durante il quale mi convincevo che non era ancora il momento, ma che prima o poi ne avrei preso uno tutto mio.
Durante l'estate un'amica di famiglia, sapendo del mio amore per i cani, condivise con me questa storia:
Il proprietario di una Beagle abbandonò tre cuccioli in quanto meticci. Erano due sorelline e un fratellino. Quest'ultimo era purtroppo deceduto mentre le due sorelline cercavano casa. 

Mi inviò le foto e dopo due minuti chiamai i responsabili dell'associazione che se ne stavano occupando. 
Avevo sempre sognato di avere due cani contemporaneamente, e decisi di chiedere l'adozione di entrambe. Non potevo assolutamente dividerle ne tanto meno scegliere una tra le due.
Alla fine, dopo aver inviato tutti i moduli mi dissero che era rimasta solo lei, la piccola dagli occhi azzurri. Rinunciai ad andare in vacanza, nonostante avessi già prenotato e pagato una caparra.  
Ad agosto arrivò lei, Zoe, un piccolo terremoto in grado di conquistare chiunque.
Ricordo ancora il primo giorno che arrivò, la volontaria la tirò fuori dalla gabbietta del furgone e lei si lanciò letteralmente tra le mie braccia riempendomi di baci. Fin dal primo giorno è stata affettuosissima con tutti, così dolce quanto allo stesso tempo tremenda.
Nel corso del tempo scoprii che soffriva di ansia da separazione, decisi a questo punto di adottare un altro cane. In questo modo potevo sia realizzare il mio sogno che cercare di aiutare lei a superare questo problema.
Tramite la stessa amica di famiglia che mi invogliò a prendere Zoe contattai una volontaria di un canile in provincia di Roma.
Volevo un cane di un paio di anni, ero un po scettica nel dover fare questa scelta a distanza. Ma poi tra tutti vidi lui, aveva uno sguardo tristissimo ma allo stesso tempo sembrava sorridesse.
Non si sapeva bene quale fosse stata la sua vita nei primi mesi dopo la nascita, lo trovarono da piccolo che vagava per le strade e lo misero in canile e da li non era più uscito.
Me lo descrissero anche caratterialmente e aveva tutti i requisiti che cercavo in un cane. Mi buttai e accettai di adottare lui.
Sono passati solo 3 mesi dal suo arrivo e giorno dopo giorno scopro un pezzetto in piu di lui e ogni giorno sono sempre più felice della scelta che ho fatto.
Nonostante la timidezza iniziale è un bel peperino anche lui ma è di una tenerezza infinita.
Ormai tra lui e Zoe c'è una complicità pazzesca. Come tutti i fratelli spesso litigano e si punzecchiano ma non possono fare a meno uno dell'altro. E soprattutto io non posso fare a meno di loro.

Francesca

Nemo e Zoe

Nemo e Zoe mentre gocano

Nemo e Zoe



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