domenica 9 novembre 2014

Il mio rapporto con Te...

Prima che arrivasse Segi nella mia vita non avevo mai avuto cani e mai mi era passato per la testa di averne uno. Anzi, se vogliamo dirla tutta, neanche mi piacevano. Ho sempre adorato i gatti e ne ho sempre avuti per casa. Loro rispettavano me e io rispettavo loro e la storia finiva lì. Qualche coccola, il cibo, una visita dal veterinario ogni tanto. Per il resto i gatti hanno la loro vita, i loro spazi e la loro indipendenza. 
Poi ho incontrato mia moglie e dopo qualche anno di convivenza e aver comprato casa ha espresso il desiderio di avere un cane, un Bovaro del Bernese per l'esattezza. La cosa mi ha colto di sprovvista, lo ammetto. Inoltre, visto che avevamo già adottato due gatti per volere mio (poi ne sarebbe arrivata anche una terza) , non potevo dirle di no a priori. Ci riflettei qualche giorno, lessi qualche articolo sul Bernese e infine risposi: "Se te ne occupi per la maggior parte del tempo tu, per me si può fare." le dissi. Inutile descrivervi la sua gioia. 

Ma non avevo calcolato l'innata pigrizia di mia moglie, la mia totale ignoranza in fatto di cani e non avevo idea di chi fosse caratterialmente quell'orsetto che stava per arrivare a casa nostra. Un mix che, non lo nego, ha devastato la mia vita nel primo periodo di convivenza con Segi. Senza contare che le informazioni preliminari che si trovano sul Bernese nei vari siti internet, facendo una superficiale googlata, dicono sempre le stesse cose: cane incredibile, di una bellezza e dolcezza infinita, va d'accordo con tutti (altri cani, persone, bambini, pali della luce, giraffe, elicotteri, dinosauri e chi più ne ha più ne metta), non ha bisogno di grandi spazi, vuole stare sempre col padrone, ha un carattere ideale (equilibrato e docile), cose peraltro tutte vere ma nessuno si sogna, come nella maggior parte delle razze tra l'altro, anche solo ad accennare a cosa si va realmente incontro, prendendo un cucciolo di Bernese. Perchè si, è un cane incredibile dolce ed affettuoso ma anche terribilmente empatico. Se ti svegli con le balle girate, se solo osi rivolgerti a lui con un tono un pò più brusco del solito, lui ti guarda con una faccia da cane bastonato e ti fa sentire uno schifo per tutto il giorno. Perchè si che va d'accordo con tutti ma è anche talmente testardo che se ha deciso che il cane a 5 chilometri di distanza gli sta simpatico e vuole conoscerlo tu diventi il suo aquilone personale e ti trascina letteralmente, se vuole andare a destra invece che a sinistra è capace di stare fermo per 40 minuti finchè non cambi strada, se vuole un pezzo del pane che hai in tavola è capace di fissarti per tutto il pasto usando ogni tecnica in suo possesso (e sono tante, fidatevi) per convincerti a darglielo. Non ha bisogno di grandi spazi, verissimo, in casa è come non averlo ma puoi scordarti un'abitazione degna di questo nome, sbava come un lama, si scrolla spesso (neanche i lampadari si salvano, per capirsi), perde carrettate di pelo e o dedichi il tuo tempo libero alla continua pulizia o ti rassegni e accetti la situazione. Vuole stare sempre col padrone quando non ci sono cose più interessanti. Il problema è che per un Bernese tutto è interessante. Per cui si, in casa è sempre con te o a pochi passi, adora essere spupazzato in continuazione, la sua posizione ideale è "a pancia all'aria" se ci sono grattini nelle vicinanze ma fuori il discorso cambia. Odori, persone, altri cani distolgono continuamente la sua attenzione e o ti travesti da bistecca o è davvero difficile che ti fili di pezza. Dulcis in fundo la chicca delle chicche. Scrivono dappertutto che di lavoro, oltre al guardiano delle mandrie e della fattoria, trainava carretti da latte piuttosto pesanti ma chissà perchè nessuno (compreso io) associa questo alla passeggiata al guinzaglio. Tanti sanno cosa vuol dire andare in giro con un cane non educato a camminare al guinzaglio ma pochi hanno idea di cosa significhi questo con un Bernese. Significa Inferno, tornare a casa con le lacrime dal dolore, con un nervoso addosso indescrivibile. 

In sostanza un incubo, da un giorno all'altro mi trovo costretto ad uscire 3 o 4 volte al giorno per portarlo fuori, con la pioggia, il freddo e la neve e per uno che non ha mai avuto un cane è già di per se una difficoltà. Mi trovo con un esserino obbediente in casa ma che fuori fa sempre quello che vuole, non ascoltando una parola ed è frustrante, soprattutto nei momenti critici, in cui per il suo bene vorresti che preferisse stare con te piuttosto che in mezzo ad una strada. Mi trovo a non essere libero di essere nervoso per i fatti miei perchè il mio cane se la prende come se ce l'avessi con lui e dimostrandomi in ogni occasione buona il suo disappunto. Mi trovo a farmi trainare a destra e a manca in passeggiata e con una casa che dire che fa schifo è un eufemismo.
Bene, questo è stato il mio primo anno e mezzo con Seginus Maximilian Moody detto Segi, un periodo che mi ha fatto capire con la forza che cosa significhi avere un cane, perdipiù un caterpillar da cinquanta chili. Un periodo che ha dato il via alla mia crescita, ad un profondo lavoro su me stesso e che mi ha portato ora a studiare per diventare un educatore cinofilo. Perchè non nascondo che come tanti ho preso un cane senza sapere cosa volesse dire, che ha stravolto la mia vita e le mie abitudini, come tanti mi sono imbattuto in una serie di problematiche pesanti, ma sono fiero di scrivere che non ho fatto finta che queste difficoltà non ci fossero cercando facili soluzioni ma mi sono messo in gioco, seriamente, per capire con chi avevo a che fare e per migliorare il rapporto alla base. E questo non solo ha risolto gran parte delle cose elencate sopra, ha fatto nascere dentro di me una passione per la cinofilia che ho intenzione di portare avanti a tutti i costi ma soprattutto ha creato un profondo rapporto di amicizia di cui non potrei davvero più fare a meno. 

Quindi, quando ero arrivato al punto da non poterne davvero più, ho chiesto aiuto ad una professionista e con la calma ho imparato a conoscere Segi. Gli ho insegnato con pazienza a non tirare al guinzaglio, ho lavorato molto sul richiamo e sui comandi di base, ho sfruttato la sua passione sfrenata per il cibo usandolo come rinforzo positivo stando attento a non diventare un dispenser di bocconcini ma anche a non annoiarlo. In sostanza, ho cominciato a passare del tempo con lui, in maniera interattiva, a divertirmi come non mai e ad essere felice della sua gioia, perchè nei suoi occhi leggevo quanto fosse per lui importante avere un amico che lo guidasse in un mondo tutto nuovo in cui io l'ho costretto a vivere. Ho cominciato a leggere libri e a guardare la vita dai suoi occhi, entrando sempre di più in sintonia e mano a mano che il tempo passava ho cominciato a capire realmente cosa fosse un Bernese. E questo è il punto focale, perchè il Bovaro del Bernese è un cane da lavoro e per sentirsi realizzato ha bisogno di fare qualcosa, nella sua vita. E' un cane polivalente, il che significa che non è un campione in nessuna disciplina particolare ma può fare abbastanza bene tante cose tra cui ricerca di oggetti e persone, Pet Teraphy, salvataggio in acqua, pista, guardia, traino. Ha doti calmanti innate nei rapporti con gli altri cani, usato persino come cane coadiuvante. Ed è vero che la maggior parte degli allevamenti badano più all'estetica che ad altro, cercando di ottenere esemplari caratterialmente anche troppo docili, rendendolo perfetto come cane da compagnia ma ciò non toglie che sotto sotto, nella sua indole, lui abbia bisogno di lavorare per essere realizzato. 

Perchè certo, il problema della casa sporca si può risolvere lasciandolo in un bel giardino,ma non sarebbe la stessa cosa. Senza contare che anche se un bovaro può abituarsi a quel tipo di vita e in molti lo fanno non sarà mai felice, dato il bisogno estremo che ha di essere parte integrante della famiglia. Per cui ho accettato di non avere una casa perfetta, consapevole che non l'avrò mai ma che ciò che Segi ci porta nel cuore è molto più importante di ciò che lascia sul pavimento. 
Ovvio che lo si può usare come semplice cane da compagnia per tutta la vita e lui sembrerà felicissimo ma solo perchè non sa proprio cosa vuol dire "fare qualcosa". Anche Segi era un dormiglione pigro, ma soltanto prima che gli dedicassi del tempo per fargli apprezzare la ricerca (per fare un esempio) e per ricordargli che tipo di cane fosse. Ora è pieno di energie, ha bisogno di uscire almeno 6 volte al giorno e di lavorare, facciamo ricerca di persone e oggetti, discriminazione olfattiva, obbedienza, Dog Trekking (in cui finalmente può sfogare la sua voglia di tirare). E la vedo, la sua soddisfazione, la sicurezza e l'autostima che cresce assumendo importanti competenze. Lo fa sentire utile, oltre che bello e coccolato. Senza contare quanto ne guadagna il rapporto tra me e lui, in continua crescita, una continua storia. Una magica storia.

Per cui, per concludere, è tutto vero ciò che scrivono sul Bernese, se ben educato e socializzato. Io mi sono imbattuto in esemplari di tutti i tipi, con caratteri molto diversi tra di loro. Alcuni persino molto aggressivi,  perchè ricordiamoci che è comunque un cane di taglia grande e se si sceglie un maschio possono avere le stesse problematiche di tutte le altre razze (io sono stato fortunato, sotto questo punto di vista) e per la loro mole possono diventare molto difficili da gestire. Io non credo sia un cane per tutti, come scrivono in ogni sito. Al contrario, è un cane per chi ha voglia di mettersi in gioco e per chi ha molto tempo da dedicargli, se si vuole viverlo davvero e non solo in superficie. 
Grazie a lui, ho imparato molto e ho iniziato un percorso incredibile che mi sta dando tante soddisfazioni. Grazie a lui ho lavorato su me stesso per imparare a gestire le mie giornate no e fare in modo che non travolgano chi mi sta attorno. Grazie a lui ogni giorno è una nuova avventura e con la sua incredibile tolleranza, bontà e capacità comunicativa mi insegna che ogni istante può essere una festa, se vissuto nel modo giusto. 
Per cui grazie Segi e la cosa che mi rende più felice è che se potesse parlare, anche se non ne ha bisogno, anche lui mi ringrazierebbe per tutto quello che, insieme e sempre e solo insieme, affrontiamo e viviamo...

Gabriele