mercoledì 17 dicembre 2014

Inchiesta sull'allevamento di Vignola dei Conti

La puntata di Striscia la notizia dello scorso 15 dicembre ha messo in luce ciò che probabilmente accadeva da tempo nell'allevamento "Vignola dei Conti". Cani sani venivano soppressi probabilmente per motivi di "selezione" oppure per motivazioni economiche, non potendo l'allevatore sobbarcarsi le spese di cuccioloni rimasti invenduti o di cani ormai anziani, non più produttivi. 
In seguito alla scoperta di Edoardo Stoppa, è intervenuta anche la guardia forestale, che ha rinvenuto nella casa di Alberto Veronesi, titolare dell'allevamento riconosciuto ENCI, boccette di Tanax, medicinale utilizzato per la "soppressione dolce". 

questo link è possibile visualizzare il servizio di Striscia la notizia.

L'ENCI è intervenuto subito con una comunicazione, datata 16 dicembre e firmata da Fabrizio Crivellari, direttore generale dell'ENCI. In questo link l'esposto ufficiale.

Lo stesso Alberto Veronesi ha detto la sua sulla vicenda che lo incrimina attraverso un post pubblicato sul suo profilo facebook. "Sono spiacente di dover comunicare che essendo venute meno le le condizioni economiche minime che mi consentivano l'esercizio della attività e preso atto delle recenti iniziative, anche giudiziarie, che mi hanno coinvolto e che mettono in discussione l'essenza stessa della professione di allevatore, sono mio malgrado costretto a cessare tutte le attività dell'allevamento "I bolognesi ed i corsi di Vignola dei Conti".
I primi verranno ceduti senza pedigree in quanto non adibiti alla riproduzione. Altre linee di sangue verranno ceduti dietro compenso da stabilirsi da soggetto a soggetto. I cani sono a disposizione per essere regalati o per essere ceduti ad altri allevamenti di comprovata affidabilità dietro compenso da pattuirsi.
Alberto Veronesi"
Attendiamo ora notizie sull'evolversi della vicenda. 

Camilla

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martedì 16 dicembre 2014

Non di solo cane vive l'uomo. Intervista a Giulia Moretto: l'ippoterapia.

Intervistiamo Giulia Moretto, autrice del libro "Il cavallo e l'uomo, una relazione infinita. Esperienze di ippoterapia", edito da Galassia Arte.



Ciao Giulia! innanzitutto vorremmo ringraziarti per la disponibilità. 
Ti laurei prima in Storia e poi ti specializzi in Antropologia culturale, Etnologia e Etnolinguistica, con una tesi sperimentale che poi è diventata un libro: "il cavallo e l'uomo: una relazione infinita. Ricerca antropologica su esperienze di ippoterapia". Tesi che è stata poi premiata dalla Fondazione Stefano Benetton e grazie alla quale hai poi vinto una borsa di studio. 
Quando e perché hai deciso di scrivere questa tesi?

Ciao a tutti! Vi ringrazio per avermi contattata! La scelta di scrivere una tesi sulla relazione uomo-cavallo è nata durante il mio percorso di studi in antropologia, dove ho scoperto una disciplina denominata Antropologia medica che studia i differenti metodi di cura delle diverse culture, il rapporto tra guaritore e malato e la dimensione sociale e antropologica della salute. Inoltre, tale disciplina, si occupa anche dei vari approcci al problema proposti dalle medicine non europee o comunque non attinenti alla biomedicina, quindi l'Ippoterapia e la Riabilitazione Equestre rientrano in questo ambito, essendo pratiche terapeutiche certamente non convenzionali e di radici antiche come antica è la relazione uomo-cavallo.

Il tuo libro è diviso in tre capitoli che trattano altrettanti temi differenti: presentaceli brevemente
I tre temi trattati dal mio libro sono: l'evoluzione storica del ruolo del cavallo nella vita sociale dell'uomo, ovvero la sua trasformazione da preda a strumento di lavoro, da mezzo di trasporto a divertimento sportivo fino ad arrivare ad essere un medium di cura; il secondo tema è la descrizione del progetto "La Casetta" rivolta a ragazzi diversamente abili che tra le attività presenti c'è anche l'ippoterapia; l'ultimo capitolo è un po' autobiografico, in quanto racconto le storie di vita di tre ragazzi, tra cui c'è la mia, segnate dalla disabilità ma legate dalla passione per i cavalli e i modi differenti di viverla.

Nel libro parli anche del progetto "la Casetta". Potresti descrivercelo?
Mi domandate del progetto "La Casetta"? Beh, è un progetto unico credo in Italia, si svolge nel periodo estivo e i partecipanti sono ragazzi con disabilità intellettive, quali Autismo, Sindrome di Down e Deficit cognitivo. Nel libro è descritto il progetto nell'anno 2011 supportato economicamente dall'ASL 10 di Portogruaro - San Donà di Piave (Ve) e gestito dall'associazione Auser volontariato "Il Ponte - Città del Lemene" di Concordia Sagittaria, il cui presidente è mio padre Renzo Moretto. Dal 2013, invece, è completamente autogestito dall'Auser, in collaborazione con uno psicologo che gestisce le attività coi ragazzi: pittura, spesa, merenda, piscina, cavallo e musica. La mia cavalla Nina e i miei cani ormai sono parte integrante del progetto! Soprattutto l'attività con Nina ha molteplici effetti benefici: ricopre un ruolo tranquillizzante nei momenti di crisi violente di un ragazzo, è uno stimolo motorio, è un "attivatore" di emozioni, accresce la capacità relazionale, fa aumentare l'autonomia e l'autostima nei ragazzi che riescono a condurre Nina sola e crea momenti di condivisione e di gruppo (molto rari nelle persone affette da autismo).

Quando ti sei avvicinata all'ippoterapia e come mai l'hai scelta?
L'ippoterapia nella mia vita è entrata all'età di un anno, quando per un fattore di gelosia di mia sorella nei miei confronti, mio padre le ha comprato un pony e hanno cominciato ad andare a cavallo insieme. Successivamente, il cavallo si è rilevato un altro agente terapeutico per la mia disabilità più a livello emozionale, sociale e relazionale che a livello psicomotorio. Ma per me andare a cavallo non è stata mai una terapia, è una vera e propria passione!

L'ippoterapia è adatta a tutti?
Nel libro leggiamo anche esperienze differenti in merito ai benefici dell'ippoterapia. Non tutti gli istruttori sono adatti ad operare in questo settore (e questo vale per tutte le branche della pet therapy). Pensiamo ad esempio al caso di Rossella.. 
L'Ippoterapia e la Riabilitazione Equestre non sono adatte a tutti: per alcune patologie sono controindicate, ad esempio chi ha una forte scogliosi o ha una fobia per il cavallo non può praticarle, e comunque va sempre valutata la possibilità di intraprendere queste discipline terapeutiche in base alla persona.
Nel caso di Rossella, per esempio, non è la patologia che non le ha permesso di svolgere l'Ippoterapia, ma un suo blocco psicologico derivante la non accettazione di se stessa dopo l'incidente, che la costringe ad una disabilità grave e che non le permette di andare a cavallo come prima.

Chi fosse interessato ad intraprendere questa meravigliosa avventura a chi dovrebbe rivolgersi?
Per chi volesse intraprendere questa avventura deve rivolgersi ad un centro di Riabilitazione Equestre affiliato all'ANIRE (Associazione Nazionale Riabilitazione Equestre), visitare il posto, valutare la competenza delle persone che ci lavorano e decidere se la persona interessata si sente a suo agio in quel contesto, oltre che ad assicurarsi che sia l'attività giusta da svolgere. Per chi è della regione Lombardia, invece, si può rivolgere all'ospedale Niguarda a Milano, unico in Italia ad avere un reparto al suo interno di Riabilitazione Equestre denominato “Centro Vittorio di Capua”.

Quali caratteristiche deve avere un cavallo da ippoterapia?
La caratteristica principale per un cavallo adatto a questa attività è la bontà, dev'essere il massimo della tranquillità, quindi sono escluse le razze come gli Arabi, Angloarabi, Purosangue o Cavalli da Salto. Poi se un Arabo ha un carattere calmo nessuno vieta di usarlo per l'Ippoterapia. In Germania usano i Cavalli Islandesi per la loro andatura al passo, altri usano gli Haflinger, la Nina ad esempio è un mezzo TPR ma sopra puoi saltare, urlare o battere le mani che lei non si spaventa. Con ciò, voglio dire che ci sono razze più adatte per l'Ippoterapia e per la Riabilitazione Equestre ma dipende anche dal carattere del cavallo.

Quali animali vivono attualmente con te?
I miei animali attualmente? Tre cani, cinque cavalli, un pappagallo, due capre, galline e conigli!

Dove è possibile reperire il tuo libro?
Il mio libro è acquistabile in diversi siti internet oppure tramite ordinazione in qualsiasi libreria di Italia, e potete contattarmi attraverso la pagina Facebook Il cavallo e l'uomo una relazione infinita.
Spero di esservi stata utile! Ciao a tutti i lettori del blog!

Grazie ancora Giulia per la tua disponibilità e per averci dato l'opportunità di correre su binari differenti, non cinofili, ma certamente paralleli. Ogni animale porta con sé un meraviglioso mondo tutto da scoprire.

Camilla & Erica - Le sguinzagliate

Giulia Moretto
pagina Facebook "il cavallo e l'uomo"
casa editrice Galassia Arte

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lunedì 1 dicembre 2014

Lo smooth collie: il vero Lassie, ma con molto meno pelo. Intervista a Francesca Mussi

Facciamo conoscenza con il pastore scozzese a pelo corto, razza che nel nostro paese è molto meno conosciuta rispetto al più famoso pastore scozzese a pelo lungo. Intervistiamo quindi Francesca Mussi, titolare dell'affisso "della via francigena", allevatrice di questa splendida razza che ci aiuterà a scoprirla al meglio.



Ciao Francesca! Vorremmo innanzitutto ringraziarti per la tua disponibilità. La prima domanda mi sembra d'obbligo.. come ti sei avvicinata a questa razza meravigliosa, ma purtroppo decisamente poco conosciuta?
Grazie a voi per la possibilità di far conoscere questa indimenticabile razza che è lo smooth collie ossia il pastore scozzese a pelo corto. Io volevo un cane, anzi io volevo un “Lassie” fin da bambina, mi sono innamorata subito come tanti del cugino peloso tanti anni fa, ma purtroppo quando si è bambini si ha un tipo di percezione della realtà diversa dagli adulti. Quando ho raggiunto l'indipendenza dalla mia famiglia di origine, dopo 25 anni di attesa, avevo subito in mente di avere accanto me il tanto atteso beniamino a quattro zampe. Il problema è stato sceglierlo, perchè più vedevo la versione a pelo lungo del collie più la scintilla non si accendeva e non mi decidevo. Mio marito diceva che avevo il “circolo dell'indecisione” ossia, Lassie, pastore tedesco, nessun cane, cane fantasia e via a ricominciare con il Lassie. 

Questo periodo è durato un annetto, poi un bel giorno sfogliando un' enciclopedia l'ho visto e ho detto "non ci posso credere esiste!" e da li ho cominciato a cercare degli allevamenti in italia, sono andata a vederli e i primi smooth non mi sono piaciuti ma non mi sono arresa, e finalmente trovai i cani di Massimo Rebonato e mi sono innamorata. Poi purtroppo dopo qualche anno lui è venuto a mancare e abbiamo deciso di far conoscere questa razza agli italiani, portando avanti le sue idee sul miglioramento di questa razza.



E' certamente una razza molto meno diffusa rispetto al più blasonato cugino a pelo lungo. Ma oltre alla differenza di pelo, quali sono le caratteristiche che lo distinguono da quest'ultimo?
E' meno diffusa in Italia, basta scavalcare il confine, tipo Francia o Austria e non cè più "l'indovina chi " sulla razza in versione cinofila, anche se gli Italiani sono molto divertenti e hanno una fantasia incredibile: pensano di essere tutti esperti e cercano ogni volta di indovinare convinti di averci azzeccato! Diciamo che oltre al pelo, hanno più voglia di vivere, di relazionarsi con il proprio amico umano, sono meno sensibili dei cugini a pelo lungo e hanno una capacità straordinaria di attenzione, ma devi saperti conquistare il loro cuore, non hanno un bisogno psicofisico di muoversi, ma amano condividere delle attività insieme, con calma ed eleganza. La diffidenza verso gli estranei, la sua testardaggine, come la chiamano, esiste perchè con un collie non puoi usare la forza o metodi coercitivi altrimenti non si fiderà più di te, e la bellissima relazione che creano con i bambini è uguale in entrambe le razze.



Facendo sempre riferimento alla scarsa diffusione numerica dello smooth, questa potrebbe creare dei problemi dal punto di vista allevatoriale. Hai riscontrato difficoltà nel cercare di mantenere basso il coefficiente di inbreeding?
Quando decido un accoppiamento cerco sempre tenere basso il coefficiente di inbreeding. In genere è la salute e il carattere che mi fanno decidere per l'accoppiamento In Europa ci sono dei bellissimi soggetti, la difficoltà non è la distanza ma trovare il B2S, ossia Bello, Bravo e Sano tutto in un soggetto, perchè alcune nazioni tengono magari ad alcuni esami genetici, altri non li fanno, altri ancora li prevedono ma magari hanno un cane solo da mostrare e non da lavoro ed è questo che rende difficile il mio lavoro....ho le aspettative molto alte quando affido un cucciolo, lo so ma non posso rinunciare a bellezza, carattere e sanità e quindi facciamo molti km :), fortunatamente amo viaggiare! E poi lavorare (anche a livello amatoriale) con i miei soggetti mi consente di migliorare carattere e sociabilità dei cuccioli.



Lo smooth e l'attività sportiva. Curiosando in internet si trovano foto che mostrano la straordinaria versatilità di questa razza, che riesce a passare dallo sheepdog alla protezione civile, dalla pet therapy alle discipline del morso. Tu stessa pratichi agility e obedience con i tuoi meravigliosi cani. Quali sono le soddisfazioni che hai riscontrato e quali le difficoltà di percorso? Ci piacerebbe sapere in particolare quali sono le attenzioni che il conduttore deve considerare quando il suo smooth approccia una determinata attività.
Deve avere empatia perchè è una razza molto versatile, è vero, ma devi saperlo "leggere" molto bene e sapere quando fermarti e non pretendere troppo da loro. Mai in assoluto fare a braccio di ferro con loro, usare la forza o parole dure lo schiacciano molto, anche se ha una capacità di recupero più alta del collie a pelo lungo questo non deve assolutamente succedere e non bisogna approfittarsene. Gli stati d'animo in un conduttore sono cruciali, per questo dico sempre a chi ci viene a conoscere che non faccio cani per fare campionati mondiali e vincere coppette, sono cani per divertirsi insieme, per vivere a 360 ° il cane che è un animale sociale e vuole, oltre ai bisogni fisici, anche essere apprezzato per quello che riesce a dare. Bisogna sempre poi tenere a mente che sono molto intelligenti e le cose non vanno ripetute molte volte, tutto deve essere fatto con leggerezza e divertimento, ti deve sentire che lo ami, che per te lui o lei è tutto sia in gara sia in allenamento, perchè se tu non gli dai questo e continui a insistere, ad arrabbiarti con lui e gli manchi di rispetto, ecco, viene fuori il luogo comune su questa razza: "sono testardi". In realtà non si è capito molto del collie, dalla mia esperienza penso che lui una cosa non la fa per se stesso, la fa per il "noi" ossia tu e lui. Se tradisci la sua sensibilità più volte è molto difficile poi togliere gli eventuali errori perchè non ha più fiducia in te.



Per praticare attività sportiva un cane deve essere prima di tutto sano. Quali sono le patologie che colpiscono lo smooth collie?
Noi non abbiamo un pelo folto e non possiamo nascondere un difetto per esempio di costruzione quindi lo smooth è per come si vede. La selezione non è stata tanto selvaggia come per il cugino blasonato e così anche le patologie ereditarie come la displasia alle anche e ai gomiti, la CEA, la displasia renale giovanile (JRD) sono molto meno diffuse, però bisogna sempre allevare in un certo modo per preservare questa migliore condizione di sanità. Ad esempio la Cea è una malattia degenerativa, che significa? Significa che peggiora con il tempo, quindi quando si fanno i primi esami oculistici a un cucciolo di 40 giorni è molto probabile (nella nostra razza) che vada tutto bene, ma se l'accoppiamento è fatto con un genitore malato/ portatore e l'altro portatore è molto probabile che metà cucciolata sia malata e l'altra metà portatrice!
Ecco che quindi un esame più approfondito, genetico del Dna sui genitori e non solo la visita oculistica, deve essere un obbligo per chi decide di allevare, e i futuri proprietari non devono prendere troppo alla leggera questa loro scelta di prendere un cucciolo malato, perchè anche se non lo fanno riprodurre è sempre un cane malato e permettono con questa azione di continuare a indebolire la razza.





Reputi importante, ai fini della selezione, cercare di mantenere intatto l'istinto alla conduzione del bestiame?
Assolutamente si, non si può sradicare anni di storia, lo so che dalla civiltà rurale siamo passati alla civiltà cittadina e questo da un lato ha migliorato la vita dei nostri amati cani, perchè hanno un valore affettivo senz'altro più alto rispetto al passato, dato che erano reputati solo uno strumento di caccia, conduzione, guardia, ecc. ma abbiamo una responsabilità enorme nell'adattarli alla città. Devono infatti essere pronti ad affrontare a livello cognitivo e sensoriale un ambiente molto impegnativo. Non voglio dire che i cani, compreso lo smooth, non dovrebbero stare in città, ma voglio dire che ogni tanto dovrebbero fare i cani. Il cane non ha scelta, non decide dove andare ad annusare, anzi spesso purtroppo c'è la credenza che portarlo nello stesso luogo gli faccia bene... in realtà è come se noi leggessimo sempre lo stesso giornale tutti i santi i giorni, noioso no? Il cane ha un naso eccezionale e ha bisogno di sentire odori nuovi per rilassarsi e concentrarsi, si dovrebbe cercare il più possibile di portarlo nei boschi, nei parchi e a fare (...perchè no) un'esperienza sulle pecore o altro, lo arricchiremmo di esperienze importanti per la sua vita.




Il proprietario ideale dello smooth collie?
Riservato, leale, che ascolta e sa gestire le sue emozioni, che ha la capacità di capire e non giudicare questa sua sensibilità, che si mette in gioco , che è capace di imparare dai suoi errori ed andare avanti, che non abbia in testa l'autorealizzazione mediante vittorie di coppette del nonno ma abbia la voglia di vincere per loro stessi. 

Erica & Camilla - le sguinzagliate

Ringraziamo ancora di cuore per la disponibilità, la cordialità, e la passione trasmessa:

Francesca Mussi
smooth collie della via francigena

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domenica 9 novembre 2014

Il mio rapporto con Te...

Prima che arrivasse Segi nella mia vita non avevo mai avuto cani e mai mi era passato per la testa di averne uno. Anzi, se vogliamo dirla tutta, neanche mi piacevano. Ho sempre adorato i gatti e ne ho sempre avuti per casa. Loro rispettavano me e io rispettavo loro e la storia finiva lì. Qualche coccola, il cibo, una visita dal veterinario ogni tanto. Per il resto i gatti hanno la loro vita, i loro spazi e la loro indipendenza. 
Poi ho incontrato mia moglie e dopo qualche anno di convivenza e aver comprato casa ha espresso il desiderio di avere un cane, un Bovaro del Bernese per l'esattezza. La cosa mi ha colto di sprovvista, lo ammetto. Inoltre, visto che avevamo già adottato due gatti per volere mio (poi ne sarebbe arrivata anche una terza) , non potevo dirle di no a priori. Ci riflettei qualche giorno, lessi qualche articolo sul Bernese e infine risposi: "Se te ne occupi per la maggior parte del tempo tu, per me si può fare." le dissi. Inutile descrivervi la sua gioia. 

Ma non avevo calcolato l'innata pigrizia di mia moglie, la mia totale ignoranza in fatto di cani e non avevo idea di chi fosse caratterialmente quell'orsetto che stava per arrivare a casa nostra. Un mix che, non lo nego, ha devastato la mia vita nel primo periodo di convivenza con Segi. Senza contare che le informazioni preliminari che si trovano sul Bernese nei vari siti internet, facendo una superficiale googlata, dicono sempre le stesse cose: cane incredibile, di una bellezza e dolcezza infinita, va d'accordo con tutti (altri cani, persone, bambini, pali della luce, giraffe, elicotteri, dinosauri e chi più ne ha più ne metta), non ha bisogno di grandi spazi, vuole stare sempre col padrone, ha un carattere ideale (equilibrato e docile), cose peraltro tutte vere ma nessuno si sogna, come nella maggior parte delle razze tra l'altro, anche solo ad accennare a cosa si va realmente incontro, prendendo un cucciolo di Bernese. Perchè si, è un cane incredibile dolce ed affettuoso ma anche terribilmente empatico. Se ti svegli con le balle girate, se solo osi rivolgerti a lui con un tono un pò più brusco del solito, lui ti guarda con una faccia da cane bastonato e ti fa sentire uno schifo per tutto il giorno. Perchè si che va d'accordo con tutti ma è anche talmente testardo che se ha deciso che il cane a 5 chilometri di distanza gli sta simpatico e vuole conoscerlo tu diventi il suo aquilone personale e ti trascina letteralmente, se vuole andare a destra invece che a sinistra è capace di stare fermo per 40 minuti finchè non cambi strada, se vuole un pezzo del pane che hai in tavola è capace di fissarti per tutto il pasto usando ogni tecnica in suo possesso (e sono tante, fidatevi) per convincerti a darglielo. Non ha bisogno di grandi spazi, verissimo, in casa è come non averlo ma puoi scordarti un'abitazione degna di questo nome, sbava come un lama, si scrolla spesso (neanche i lampadari si salvano, per capirsi), perde carrettate di pelo e o dedichi il tuo tempo libero alla continua pulizia o ti rassegni e accetti la situazione. Vuole stare sempre col padrone quando non ci sono cose più interessanti. Il problema è che per un Bernese tutto è interessante. Per cui si, in casa è sempre con te o a pochi passi, adora essere spupazzato in continuazione, la sua posizione ideale è "a pancia all'aria" se ci sono grattini nelle vicinanze ma fuori il discorso cambia. Odori, persone, altri cani distolgono continuamente la sua attenzione e o ti travesti da bistecca o è davvero difficile che ti fili di pezza. Dulcis in fundo la chicca delle chicche. Scrivono dappertutto che di lavoro, oltre al guardiano delle mandrie e della fattoria, trainava carretti da latte piuttosto pesanti ma chissà perchè nessuno (compreso io) associa questo alla passeggiata al guinzaglio. Tanti sanno cosa vuol dire andare in giro con un cane non educato a camminare al guinzaglio ma pochi hanno idea di cosa significhi questo con un Bernese. Significa Inferno, tornare a casa con le lacrime dal dolore, con un nervoso addosso indescrivibile. 

In sostanza un incubo, da un giorno all'altro mi trovo costretto ad uscire 3 o 4 volte al giorno per portarlo fuori, con la pioggia, il freddo e la neve e per uno che non ha mai avuto un cane è già di per se una difficoltà. Mi trovo con un esserino obbediente in casa ma che fuori fa sempre quello che vuole, non ascoltando una parola ed è frustrante, soprattutto nei momenti critici, in cui per il suo bene vorresti che preferisse stare con te piuttosto che in mezzo ad una strada. Mi trovo a non essere libero di essere nervoso per i fatti miei perchè il mio cane se la prende come se ce l'avessi con lui e dimostrandomi in ogni occasione buona il suo disappunto. Mi trovo a farmi trainare a destra e a manca in passeggiata e con una casa che dire che fa schifo è un eufemismo.
Bene, questo è stato il mio primo anno e mezzo con Seginus Maximilian Moody detto Segi, un periodo che mi ha fatto capire con la forza che cosa significhi avere un cane, perdipiù un caterpillar da cinquanta chili. Un periodo che ha dato il via alla mia crescita, ad un profondo lavoro su me stesso e che mi ha portato ora a studiare per diventare un educatore cinofilo. Perchè non nascondo che come tanti ho preso un cane senza sapere cosa volesse dire, che ha stravolto la mia vita e le mie abitudini, come tanti mi sono imbattuto in una serie di problematiche pesanti, ma sono fiero di scrivere che non ho fatto finta che queste difficoltà non ci fossero cercando facili soluzioni ma mi sono messo in gioco, seriamente, per capire con chi avevo a che fare e per migliorare il rapporto alla base. E questo non solo ha risolto gran parte delle cose elencate sopra, ha fatto nascere dentro di me una passione per la cinofilia che ho intenzione di portare avanti a tutti i costi ma soprattutto ha creato un profondo rapporto di amicizia di cui non potrei davvero più fare a meno. 

Quindi, quando ero arrivato al punto da non poterne davvero più, ho chiesto aiuto ad una professionista e con la calma ho imparato a conoscere Segi. Gli ho insegnato con pazienza a non tirare al guinzaglio, ho lavorato molto sul richiamo e sui comandi di base, ho sfruttato la sua passione sfrenata per il cibo usandolo come rinforzo positivo stando attento a non diventare un dispenser di bocconcini ma anche a non annoiarlo. In sostanza, ho cominciato a passare del tempo con lui, in maniera interattiva, a divertirmi come non mai e ad essere felice della sua gioia, perchè nei suoi occhi leggevo quanto fosse per lui importante avere un amico che lo guidasse in un mondo tutto nuovo in cui io l'ho costretto a vivere. Ho cominciato a leggere libri e a guardare la vita dai suoi occhi, entrando sempre di più in sintonia e mano a mano che il tempo passava ho cominciato a capire realmente cosa fosse un Bernese. E questo è il punto focale, perchè il Bovaro del Bernese è un cane da lavoro e per sentirsi realizzato ha bisogno di fare qualcosa, nella sua vita. E' un cane polivalente, il che significa che non è un campione in nessuna disciplina particolare ma può fare abbastanza bene tante cose tra cui ricerca di oggetti e persone, Pet Teraphy, salvataggio in acqua, pista, guardia, traino. Ha doti calmanti innate nei rapporti con gli altri cani, usato persino come cane coadiuvante. Ed è vero che la maggior parte degli allevamenti badano più all'estetica che ad altro, cercando di ottenere esemplari caratterialmente anche troppo docili, rendendolo perfetto come cane da compagnia ma ciò non toglie che sotto sotto, nella sua indole, lui abbia bisogno di lavorare per essere realizzato. 

Perchè certo, il problema della casa sporca si può risolvere lasciandolo in un bel giardino,ma non sarebbe la stessa cosa. Senza contare che anche se un bovaro può abituarsi a quel tipo di vita e in molti lo fanno non sarà mai felice, dato il bisogno estremo che ha di essere parte integrante della famiglia. Per cui ho accettato di non avere una casa perfetta, consapevole che non l'avrò mai ma che ciò che Segi ci porta nel cuore è molto più importante di ciò che lascia sul pavimento. 
Ovvio che lo si può usare come semplice cane da compagnia per tutta la vita e lui sembrerà felicissimo ma solo perchè non sa proprio cosa vuol dire "fare qualcosa". Anche Segi era un dormiglione pigro, ma soltanto prima che gli dedicassi del tempo per fargli apprezzare la ricerca (per fare un esempio) e per ricordargli che tipo di cane fosse. Ora è pieno di energie, ha bisogno di uscire almeno 6 volte al giorno e di lavorare, facciamo ricerca di persone e oggetti, discriminazione olfattiva, obbedienza, Dog Trekking (in cui finalmente può sfogare la sua voglia di tirare). E la vedo, la sua soddisfazione, la sicurezza e l'autostima che cresce assumendo importanti competenze. Lo fa sentire utile, oltre che bello e coccolato. Senza contare quanto ne guadagna il rapporto tra me e lui, in continua crescita, una continua storia. Una magica storia.

Per cui, per concludere, è tutto vero ciò che scrivono sul Bernese, se ben educato e socializzato. Io mi sono imbattuto in esemplari di tutti i tipi, con caratteri molto diversi tra di loro. Alcuni persino molto aggressivi,  perchè ricordiamoci che è comunque un cane di taglia grande e se si sceglie un maschio possono avere le stesse problematiche di tutte le altre razze (io sono stato fortunato, sotto questo punto di vista) e per la loro mole possono diventare molto difficili da gestire. Io non credo sia un cane per tutti, come scrivono in ogni sito. Al contrario, è un cane per chi ha voglia di mettersi in gioco e per chi ha molto tempo da dedicargli, se si vuole viverlo davvero e non solo in superficie. 
Grazie a lui, ho imparato molto e ho iniziato un percorso incredibile che mi sta dando tante soddisfazioni. Grazie a lui ho lavorato su me stesso per imparare a gestire le mie giornate no e fare in modo che non travolgano chi mi sta attorno. Grazie a lui ogni giorno è una nuova avventura e con la sua incredibile tolleranza, bontà e capacità comunicativa mi insegna che ogni istante può essere una festa, se vissuto nel modo giusto. 
Per cui grazie Segi e la cosa che mi rende più felice è che se potesse parlare, anche se non ne ha bisogno, anche lui mi ringrazierebbe per tutto quello che, insieme e sempre e solo insieme, affrontiamo e viviamo...

Gabriele

giovedì 30 ottobre 2014

Happy Halloween!!

LE SGUINZAGLIATE VI AUGURANO 
UN FELICE (E SPAVENTOSO!) HALLOWEEN!!



Erica, Camilla, Greta, Naily e Sheena

mercoledì 29 ottobre 2014

Chinese Crested Dog e Barbone, due razze tutte da scoprire. Intervista all'allevatrice Valeria Milanesi

Intervistiamo Valeria Milanesi, allevatrice di Chinese Crested dogs e appassionata di barboni, titolare dell'allevamento "Dakota Rose", riconosciuto ENCI-FCI.
Ci sentiamo di ringraziarla calorosamente per la disponibilità e per la grande completezza delle risposte. In ognuna di esse si possono trovare, oltre a numerose e interessantissime informazioni, anche la grande passione cinofila di questa fantastica allevatrice.


VALERIA MILANESI CON IL SUO PRIMO MASCHIO (Macho), AMERICANO CON STORICA LINEA DI SANGUE - RAPPRESENTA IL SUO IDEALE DI CRESTED


Come si è avvicinata a queste razze e quando ha deciso che avrebbe iniziato ad allevare Chinese Crested?

Premesso che non allevo barboni ma ne posseggo una quindicina tra tutte le taglie e 4 colori e che la mia passione è nata trent'anni fa con molossi e levrieri pesanti, ai quali sono seguiti bassotti e meticci.. Una decina di anni fa mi contattò una mia amica per segnalarmi di aver ricevuto l'incarico di sistemare un certo numero di cagnetti rimasti orfani e, tra questi, vi era una femmina giovanissima di barbone nano marrone; la mia amica, conoscendo la passione del mio compagno  per questa razza sempre posseduta dalla madre, mi chiese se volevamo prenderla. Portai così a casa un mucchietto d'ossa e nodi, incapace anche solo di scodinzolare... Bimba fu una rivelazione e nel giro di qualche giorno divenne la mia ombra silenziosa e me ne innamorai perdutamente! Dopo pochi anni, mentre ricercavo una cucciola toy per mia suocera, mi imbattei nell'annuncio di una cucciolata di grande mole marroni made in Italy (Allevamento Samarcanda)... senza alcun esitazione contattai l'Allevatrice (Merati Lorena) e con un po' di fatica ottenni la desiderata cucciola: Samarcanda Dakota Rose.... se Bimba fu una piacevole sorpresa, il Barbone Gigante fu una folgorazione!!!! Nel giro di pochissimo tempo, conquistata l'Allevatrice, ne ho ottenuti molti altri, di ogni colore!!!! A questo punto ho ricominciato a frequentare le esposizioni di bellezza (abbandonate anni prima) con questi magnifici soggetti, ovviamente supportata per la toelettatura e la loro presentazione. Nel mio girovagare per i ring di tutta Europa, mi sono imbattuta nel Chinese Crested Dog (molto popolare all'estero) e un'amica allevatrice straniera mi diede il mio primo soggetto, una femmina che io chiamai Frida (Frittola per gli amici), non bellissima, sicuramente in "tipo", ma con un carattere meraviglioso ed una grande predisposizione da show.... Tutti se ne innamorarono (barboni compresi) e spinta, aiutata e confortata dalla mia famiglia allargata - soprattutto dalla mia grande amica Lorena Merati, che collaborò strettamente con il primo vero allevatore italiano di questa razza decine di anni fa, Attilio Carlesso, purtroppo scomparso prematuramente - iniziai a studiare attentamente questa razza, la sua storia, le linee di sangue, gli allevamenti, partecipando a più esposizioni possibili per conoscerli ed osservarli dal "vivo". Dopo tanta ricerca riuscii,  anche tramite il pratico supporto di Allevatori molto conosciuti, ad acquistare soggetti con grande potenziale per poter iniziare ad allevarli!
Cosi sono nate le mie prime cucciolate e così ho ottenuto l'affisso FCI.


FEMMINA IN EXPO (Shakira)


Sappiamo che i suoi cani vivono in casa. Quanti sono attualmente e  com’è condividere la vita con tutti questi cani?

Attualmente ho qualche decina di cani che vivono con noi: barboni, chinese crested dog, bassotti, schnauzer, airedale terrier, irish wolfhound, greyhound, maltese, carlino etc.
Loro condividono in assoluta libertà i nostri spazi, mangiano insieme, dormono insieme suddivisi in gruppi in varie stanze della casa, giocano ed escono in giardino insieme. Ovviamente un branco così eterogeneo e numeroso abbisogna di grande sorveglianza, non possono cioè essere mai lasciati da soli. Gestire un simile branco sicuramente comporta l'impossibilità di educarli come se fossero "figli unici": hanno meno regole e quelle poche però devono essere rispettate fermamente! E' sicuramente più difficile insegnare ad un cucciolo a sporcare fuori casa, è più difficile gestire diete alimentari specifiche, mentre, contrariamente a quanto si pensi, con piccole accortezze, non è assolutamente difficile la gestione dei calori. Condividere la vita con tutti loro significa essere in tanti ad occuparsene, bisogna lavarli e toelettarli (tutti, che frequentino o meno expo, sono rigorosamente sottoposti costantemente a bagni, tagli delle unghie e pulizia orecchie); bisogna essere meticolosi nel somministrare le eventuali terapie mediche, bisogna avere disponibili e competenti veterinari; non dimentichiamoci poi i cuccioli, la gestione delle femmine gravide... insomma tanto lavoro ma anche tanto, tanto affetto... ognuno di loro deve ricevere la sua coccola personale, ognuno di loro ha il suo carattere che va compreso per poter interagire con lui... Insomma è come in realtà avere tanti figli unici che vogliono coccole, che dormono sui divani, nel tuo letto e, soprattutto, proprio perché costantemente sorvegliati e, quindi, abituati dalla nascita alla presenza umana costante, non ne vogliono sapere di star da soli!
La vita in branco è sicuramente istruttiva e divertente per loro anche se è molto più difficile educare dei cani che vivono in branco in una casa di campagna con il loro giardino a disposizione, rispetto ad uno singolo che vive in città, dove è costretto a uscire quotidianamente al guinzaglio, dovendosi abituare altre persone, ad interagire con cani "estranei" , col traffico, coi rumori... Per noi tutto questo è impossibile, perciò, i cuccioli che rimangono a casa nostra,  magari con un altro soggetto adulto, mi accompagnano in ufficio, presso i clienti, insomma devono essere abituati al mondo esterno. Il vivere però tutti insieme con in primis la regola di base:"NON SI LITIGA PER NESSUNA RAGIONE", l'essere così costantemente al nostro fianco e così tanto "maneggiati e manipolati", li rende molto più gestibili rispetto a tanti figli unici, per esempio quando li portiamo dal veterinario dove, sorridendo, tutte le volte ci dicono che si riconoscono i nostri cani perchè si lasciano sottoporre a qualunque cosa, senza reazioni ed anche in nostra assenza.
In sostanza, è ovviamente molto impegnativo e faticoso ma anche fonte di grande soddisfazione, di sorprese costanti perchè continuano quotidianamente a stupirti e di grande allegria.

Come è la qualità dei barboni italiani rispetto a quelli del resto d’Europa?

Non mi ritengo un'esperta (ricordiamoci anche che ci sono 4 taglie e gli allevatori normalmente non le allevano tutte), però posso affermare che la qualità italiana è molto alta.


 LA SUA PRIMA FEMMINA DI BARBONE GIGANTE MULTI INT. CH. SAMARCANDA DAKOTA ROSE - 7 TITOLI EUROPEI (RARISSIMO PER UNA FEMMINA MARRONE E PRIMA ED UNICA VINCITRICE IN 40 ANNI DI CLUB FRANCESE - PAESE DETENTORE DELLO STANDARD DI RAZZA - DEL MIGLIORE DI RAZZA ALLA NATIONALE D'ELEVAGE 2010 ) CON LA SUA PRIMA FEMMINA DI CHINESE CRESTED DOG MULTI INT. CH. BADCASH FRIDAY I'M IN LOVE


Che differenze caratteriali ha riscontrato tra varie taglie di barboni?

Ovviamente la mia esperienza riguardo le differenze caratteriali nei Barboni, rispetto alle taglie, è ridotta nel senso che ho parecchi barboni giganti, un solo medio, un solo nano ed un solo toy. Diciamo che il barbone gigante come atteggiamento è tipico del cane di taglia "importante", è un cane molto sportivo ma anche capace di adeguarsi molto bene a situazioni in cui è richiesta tranquillità. Non sono cani iper reattivi nella norma per quanto sportivi,  allegri e giocosi; mano a mano che si scende nella taglia sicuramente è più evidente una iperecittabilità o iper reattività - ma è sempre tutto molto, molto soggettivo! Chiaramente il Barbone grande mole, così come il media mole è molto meno "giocattolino" di un piccolo nano o di un toy.
Interessanti almeno per me sono, valutabile per la mia esperienza sempre nei grande mole, le differenze caratteriali rispetto al loro colore: il barbone marrone è un soggetto sicuramente molto più attivo, più adatto al "lavoro" (agility, dog dance, obbedience, salvataggio); i soggetti di colore nero sono sicuramente molto sensibili mentre i bianchi beh... nel loro splendore, sono i più "biondi".

Delle interessanti ed approfondite notizie, informazioni storiche, genetiche, caratteriali, di salute, sulla toelettatura etc, le potrete trovare nel completo libro "Barbone", edito dalla Castel Negrino e scritto dalla Signora Lorena Merati, trentennale allevatrice di grandi mole con l'affisso Samarcanda nonchè giudice internazionale FCI per le esposizioni di bellezza, toelettatrice e giudice internazionale di toelettatura.
Lo consiglio a tutti, è scritto con competenza, passione e, soprattutto, amore.......

Cosa ne pensa del fatto che si vedano moltissimi barboncini “tea cup” e “mini toy” ?

Non esistono queste definizioni. Esistono dei soggetti Toy sotto taglia, richiesta del consumatore finale ma assolutamente che vede contrari tutti i seri allevatori. Cani troppo piccoli (in tutte le razze), non sono idonei alla riproduzione e non devono essere riprodotti, tant'è che per i barboni l'assegnazione della taglia sul pedigree deve essere fatta dopo una misurazione ufficiale da parte di un esperto giudice in ambito di una esposizione ufficiale nazionale o internazionale e, se il cane risulta troppo piccolo, sotto il limite della taglia, non verrà inserita la sua misurazione (obbligatoria per il rilascio del pedigree ai cuccioli).

Qual è la sua opinione relativamente all’ introduzione della varietà bicolor all’interno dello standard?
Sono barboni a tutti gli effetti, ed è previsto (non si conosce ancora la modalità) il loro riconoscimento dal primo di gennaio del prossimo anno.

Quali consigli darebbe a chi volesse acquistare un barbone? E a chi volesse acquistare un chinese crested?
Premesso che il barbone, come il chinese, è un cane molto intelligente (il chinese è solo un po' più testone), che non puzza e non perde pelo (cresce e va tagliato ed è privo di sottopelo), il consiglio è:
alle famiglie con bambini molto piccoli non acquistate un barbone in taglia toy; sappiate che i barboni sono membri a tutti gli effetti della famiglia, guai ad escluderli o a lasciarli troppo soli a casa!  Entrambe le razze amano i propri simili ed imparano a convivere con tutti gli animali. Il Barbone, normalmente, è più rapido nell'ubbidienza, anche se normalmente, entrambe le razze sono delle ombre; sia i barboni che i CCD non amano essere toccati dagli estranei a meno che non siano loro a deciderlo. Sono entrambe razze di cani normalmente sani, robusti, senza problemi particolari. Bisogna fare attenzione, nei soggetti di taglia toy (barboni) a non viziarli troppo e a non considerarli dei peluches. In caso contrario - e vale anche per i crested - diventano pigri nell' educazione (rischiano di non imparare a sporcare fuori di casa), diventano diffidenti con gli estranei, morbosi coi proprietari, abbaioni oltre misura, pochi inclini a camminare per strada ed in mezzo alla gente.

Cosa ne pensa dei chinese crested dog “semi- hairless” (i nudini con molto pelo)?

Premesso che è una definizione impropria poiché esistono solo due "tipi" di crested hairless e powderpuff, penso che sia  abbastanza "normale" questa evoluzione genetica... I giudici, negli anni (così come oggi prevede lo standard) chiedono cani sempre meno "primitivi" , con ricche e folte criniere,
anche su code e piedi e una dentatura il più completa possibile (cosa geneticamente impossibile per un soggetto hairless) ; è impensabile che la genetica faccia questo miracolo cioè faccia nascere cuccioli con pelo abbondante sulla testa e collo e che miracolosamente scompaia al garrese .... In realtà un conto è un soggetto hairless con un po' di ricrescita sulla dorsale, un conto è un powderpuff riuscito male (cioè con poco sottopelo) che viene rasato. L'allevatore alla nascita di norma fotografa il cucciolo per dimostrare la sua "qualità"; un cucciolo hairless nasce quasi completamente privo di pelo, che con il tempo aumenta di quantità sulla testa, muso, coda ed arti; sicuramente è accettabile una ricrescita sulla linea della dorsale e nella parte esterna della cosce mentre, al contrario, se vi è abbondante ricrescita anche sui fianchi, torace e addome, significa che effettivamente ci troviamo di fronte ad un soggetto powderpuff con una pelo scorretto.


CUCCIOLI - EVIDENTI DUE SOGGETTI HAIRLESS ED UN POWDERPUFF (QUI HANNO POCHISSIME ORE DI VITA)


Nonostante siano “cani da compagnia” sono in realtà cani attivi. Quali sono le attività più adatte a queste razze?

Quando parliamo di "Barboni" posso affermare con sicurezza che non vi sono limiti alle attività che gli stessi possono svolgere: agility, dog dance, cani da soccorso (ovviamente nella taglia maggiore); sono cani nati per imparare, non dimentichiamoci che proprio questa razza era utilizzata nei circhi! Per quanto riguarda il crested, sicuramente è un ottimo cane da agility ma è sicuramente un soggetto che richiede più tempo e pazienza.

Come è la gestione del pelo di queste razze? Vanno toelettate spesso?

Nonostante quello che spesso dicono i veterinari, i nostri cuccioli dovranno essere lavati spesso e sin dalla più tenera età. Il cucciolo quando viene consegnato alla sua nuova famiglia, sarà già stato lavato dal suo allevatore più volte ed ugualmente sarà già stato sottoposto alle rasature di rito: muso e collo per entrambe le razze e piedini per i barboni. Ugualmente saranno già abituati al taglio delle unghie ed alla pulizia delle orecchie.
Ricordiamoci che una costante toelettatura (spazzolata compresa) ci permette di toccare il nostro amico in ogni parte del corpo e ci permette di identificare con sollecitudine qualunque anomalia della pelle, delle tumefazioni sospette, delle parti dolenti che, senza toccarlo, non sarebbe possibile "vedere"!
Il pelo del barbone è un pelo robusto che se correttamente gestito, non creerà grossi problemi; il pelo del crested al contrario è molto più delicato, non ammette elastici e pacchetti! La quantità dei lavaggi ovviamente dipende anche da dove e come vivono;   IO sottopongo i miei soggetti ad un bagno almeno ogni due settimane - i crested hairless - ma ugualmente i powderpuff - almeno una volta alla settimana poiché, non avendo pelo, la loro pelle va correttamente tenuta pulita da ogni impurità che ne ostruisca i pori. Una corretta spazzolata (sempre a seconda dello "stile di vita") faciliterà il lavoro al toelettatore e manterrà anche la pelle più sana. Per chi ha la possibilità, i soggetti nelle taglie più piccole potranno essere comodamente lavati con adeguati prodotti, e ben asciugati  con normale asciugacapelli anche a casa loro.
Il mio consiglio e personale parere, nonostante ad alcuni piaccia il barbone ed il crested con il pelo più lungo sul muso, è quello di toelettarlo comunque. Questo sicuramente per una questione di igiene: il muso senza pelo creerà meno problemi agli occhi, meno odore sgradevole,  meno problemi per i residui e lo sporco che si crea nelle pieghe della pelle intorno alle labbra ed agli occhi. Ricordiamoci che i nostri amici hanno sempre il muso nelle ciotole di acqua e cibo e, soprattutto, per terra da dove raccolgono qualunque cosa, dalla terra alle urine di loro simili....

UNA FEMMINA DI CHINESE AL TERMINE DEI GIUDIZI... RAPPRESENTA IL VERO CARATTERE DEI CHINESE (Bella)


Cosa ne pensa di chi rasa il pelo (per praticità) di queste razze?

Parlando di chinese crested dog powderpuff, senza voler offendere nessuno, direi che è, per me, incomprensibile, così come per i maltesi etc etc etc... non si acquista un cane con il pelo "lungo" se non si ha la volontà di gestirlo.....
Il Barbone ammette molteplici toilettature, sicuramente per un cane che non deve partecipare ad esposizione, vi sono infinità di "tagli" che prevedono il pelo piuttosto corto, pratico e molto gradevole all'aspetto - evitando la rasatura a pelle (dannosissima tra l'altro) e la tosatura casalinga, un ottimo toilettatore renderà il nostro barbone facile da gestire e molto gradevole alla vista. Il crested powderpuff ugualmente potrà essere toelettato da persona qualificata che lo renderà più facilmente gestibile accorciando un po' il pelo, sfoltendolo eventualmente, e sottoponendolo ad una rasatura igienica.

Per quanto riguarda il Chinese Crested Dog ci sono delle particolari attenzioni genetiche da seguire in fase di accoppiamento?

Il Chinese è una razza ancora poco diffusa in Italia e a differenza di altri cani di taglia piccola, non è ancora "di moda". Rischiamo di avere a casa una bella cucciolata di cui non sappiamo cosa farcene (soprattutto se soggetti powderpuff).
è essenziale che i genitori siano testati per il PLL. É una malattia nota come “lussazione primaria del cristallino” o Primary Lens Luxation (Il cristallino si trova nell’occhio, dietro la pupilla, ed è appeso a dei fili sottilissimi. Questo apparato di sospensione, chiamato “zonulae” o “fili ciliari”, serve da un lato al posizionamento del cristallino dietro la pupilla  e dall’altro alla messa in tensione o al rilascio del cristallino, il quale si assottiglia o si ispessisce. In questo modo viene regolata la messa a fuoco. Questi fili devono essere resistenti, ma il gene mutato provoca un indebolimento dei materiali. Con l’aumentare dell’età la tenuta diventa così debole che i sottili fili si strappano) e PRA (Atrofia progressiva della retina) - malattie genetiche entrambe. I cani possono essere clear - carrier o affected; il primo non crea problemi di riproduzione il secondo che ne è portatore sano potrà riprodursi solo con altro soggetto clear genarando cuccioli che potranno essere clear o carrier a loro volta mentre gli affetti potranno, se il loro carico genetico è molto importante, riprodursi esclusivamente con un soggetto clear generando quindi tutti cuccioli carrier (portatori sani). Ovviamente due soggetti clear sarebbero l'ideale. Importante sarebbe comunque sottoporli prima dell'accoppiamento anche ad un approfondita visita oculistica poichè vi sono molte patologie oculari non riscontrabili con test del dna.
Un'altra analisi riguarda la displasia della rotula, problema comune nelle razze di taglia piccola; questa patologia viene riscontrata con una semplice visita medica da effettuarsi a cura di un veterinario ortopedico possibilmente abilitato per la certificazione (necessaria per la riproduzione selezionata).
Altra doverosa segnalazione riguarda l'epilessia con la quale la razza ha una certa familiarità (così come il barbone) - anche se in realtà è difficile diagnosticare un'epilessia sorta in conseguenza ad altre patologie od eventi, rispetto ad una familiarmente trasmessa. Difficile è anche creare delle vere casistiche poiché gli allevatori sono molto omertosi a riguardo.
Ulteriore avvertenza.... da "manuale" sarebbe opportuno accoppiare un soggetto "nudo" sempre con un soggetto "peloso", onde evitare riassorbimenti in utero o morte fetale che si potrebbe verificare accoppiando due soggetti Hailess (nudi). In realtà spesso ormai si accoppiano due soggetti Hairless (io sempre), poichè oggi i nostri Hairless non sono così "estremi" come lo erano decenni fa e, seguendo con attenzione le gravidanze con ecografie bisettimanali di cui la prima in 24 esima giornata dalla prima monta, ho constatato due soli casi di riassorbimento in utero entro il 24° giorno nella medesima fattrice e di un feto solo. All'interno di una cucciolata ci saranno sempre soggetti Hairless e soggetti Powderpuff - purtroppo questi ultimi non sono ancora apprezzati e richiesti così come lo sono i soggetti hairless.

Da appassionata della razza il mio consiglio è di valutare con molta attenzione altre tre aspetti:

1) qualità della pelle: accoppiare due soggetti che presentano problemi di pelle è sconsigliabile
2) carattere: è genetico, in tutte le razze,  quindi evitiamo accuratamente di riprodurre cani troppo timidi o troppo aggressivi
3) cani portatori di occhio azzurro: è difficile sapere se la propria fattrice o lo stallone scelti lo siano (a meno che non abbiano già riprodotto soggetti con uno / entrambi gli occhi azzurri); in linea generale l'accoppiamento tra due soggetti entrambi con pelle molto chiara (bianca/rosa), soprattutto con testa e pelo bianco, potrebbero generare cuccioli con uno o entrambi gli occhi azzurri, caratteristica che li rende molto gradevoli ma non da Standard di razza.

Se mi viene richiesto uno stallone, io chiedo sempre a titolo prudenziale, il test per l'herpes (così come testo le mie femmine)


UNA TESTA DI UNA FEMMINA (Sophia)


E' certamente la scelta più responsabile. Un'ultima domanda.. Cosa risponde a chi dice che i cani che fanno expo sono “maltrattati”?

Per prima cosa sorrido...... alla base di ogni genere e tipo di maltrattamento c'è la cattiveria umana che non aspetta l'esposizione per manifestarsi....
In realtà la preparazione del cane da expo crea un legame molto maggiore tra cane e proprietario... sin dalla più tenera età il cucciolo si abituerà alla toelettatura, ad essere avvicinato e toccato da altre persone, sarà più abituato a convivere con suoi simili anche del medesimo sesso, in ambiente ristretto e rumoroso e, soprattutto, sarà felice di essere al centro dell'attenzione del suo compagno umano.
Il vero ALLEVATORE, così come il premuroso proprietario, non sottoporranno mai i loro cani a delle costrizioni; il soggetto assolutamente per indole non amante di questa attività, rimarrà a casa!
Per mia esperienza personale, posso garantire che quando loro capiscono - e lo capiscono dalla differente toelettatura, dalla preparazione delle attrezzature etc - che si sta partendo per un' esposizione, sono particolarmente eccitati ed appiccicosi pronti a scappare dalla porta per salire in auto per la paura di rimanere a casa e come si apre la porta del Kennel nel quale viaggiano, beh... ci saltano dentro da soli al volo....
I nostri cani, anche se non partecipano all'expo, sono così bene abituati all'attenzione che personalmente si dedica a loro, da vivere la toelettatura come un momento di coccola ed attenzione particolare a loro rivolta; la maggior parte dei miei barboni si addormenta sul tavolo da toelettatura durante l'asciugatura!!!!
I nostri barboni sono così rilassati da non necessitare di legature al tavolino e, durante gli show, possono rimanere sdraiati sullo stesso pacificamente addormentati con la testa sul cuscino in attesa del loro turno senza MAI tentare di scender dallo stesso.... Chi partecipa alle expo potrà confermare di averne visti tanti assolutamente rilassati con il loro proprietario a distanza di metri!

UNA CUCCIOLONA (Zena)

In conclusione.... entrambe le razze sono molto interessanti e assolutamente consigliabili anche ai "neofiti", purché abbiano tempo, voglia e pazienza di condividere la loro vita con questi esseri meravigliosi. Un cane è per sempre perciò, a parte la "sfortuna" che può capitare a tutti, leggiamo, informiamoci e scegliamo il nostro cucciolo con attenzione per evitare dolori, disagi e maggiori esborsi! Ricordiamoci che il pedigree non è un pezzo di carta inutile, ma una valida e utile carta di identità! Chi si porta a casa un perfetto sconosciuto????? Non facciamoci ingannare dal risparmio, non lo sarà mai per voi e non lo è per un allevatore (un pedigree alla fine ha un costo inferiore ai 50 euro!!!!!) DIFFIDATE  e allontanatevi subito, da chi vi offre le opzioni senza o con.... La denuncia di cucciolata si fa entro 25 gg dalla nascita e l'iscrizione e richiesta di pedigree entro 90 giorni perciò o ce l'hanno o non ce l'hanno - non rischiamo di farci consegnare il pedigree di un altro cane!
Ricordiamoci inoltre che nessun allevatore "serio" consegnerà mai un cucciolo che abbia meno di due mesi (io prima dei tre mesi e mezzo non consegno nulla). Chiedete sempre un certificato di buona salute, i test dei genitori e se possibile, chiedete di vedere i genitori! A tante persone che mi chiedono un cucciolo, li invito a venire a vedere i miei cani in expo, fuori dal loro ambiente di vita.... Ricordiamoci che insieme alla salute, l'importante è il carattere: sono cani da compagnia e non devono mai rappresentare un problema per la loro famiglia adottiva quindi evitiamo cani troppo timidi o troppo aggressivi!!!

Erica & Camilla - le sguinzagliate

Ancora un enorme Grazie va a:

Valeria Milanesi
Dakota Rose kennel, riconosciuto ENCI-FCI
http://www.dakotarose.it/


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